PRESS REVIEW


Dal "Corriere della sera" del 26 gennaio 2013 pag. 07

GUS, giornalisti uffici stampa - gruppo lombardo

Un premio alla carriera per i cronisti «prestati» agli uffici stampa

Un attestato alla carriera per i giornalisti che hanno lavorato anche negli uffici stampa. Ieri il Gruppo lombardo giornalisti ufficio stampa ha consegnato le targhe (quarta edizione del premio). Quattro i vincitori: Mario Mauri, che prima del lavoro in Rai ha curato l'ufficio stampa di Canale Navigabile; Vittorio Reali, passato da La Notte a Fiera Milano; Carlo Vezzoni, reporter del Corriere d'Informazione e poi addetto stampa in Regione; Sergio Borsi, addetto alla comunicazione del Cai prima di lavorare all'Ansa, ad Avvenire e in Rai. Consegnati per la prima volta anche i premi per gli uffici stampa all'avanguardia per servizi e tecnologie. Sei i vincitori: Sara Bragonzi (Wwf Italia), Liliana Cantone (Altroconsumo), Deborah Chiodoni (Museo della scienza), Emanuela Croci (Camera di commercio), Alessandro Intermite (Studio Intercontatto) e Settimia Ricci (Studio Ricci). (a.d.m.)




Da "On the road" del 24 febbraio 2013
Pubblicato 24 Febbraio 2013
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A fine gennaio si è svolto il tradizionale Gran Galà del GUS, Gruppo lombardo giornalisti uffici stampa (guidato da Piergiorgio Corbia, storica 'firma' della Cariplo), un evento tanto atteso dagli associati quale momento di incontro ma anche di confronto sulle esperienze e problematiche più attuali. Un’occasione per scambiarsi gli auguri per il nuovo anno, che si preannuncia non meno intenso del 2012, che ha segnato una battuta d’arresto sull’economia nazionale.
Ad allietare la serata, l’assegnazione di prestigiosi riconoscimenti alla carriera dei giornalisti che si sono distinti negli anni per la propria attività, nonché la consegna di attestati di ‘ufficio stampa di eccellenza’, pensati quale dimostrazione di apprezzamento e supporto a quelle iniziative che più si sono impegnate per adottare tecnologie di comunicazione al passo con i tempi.
E così, per il quarto anno consecutivo, i riconoscimenti alla carriera sono stati consegnati a nomi di spicco, quali Sergio Borsi, Mario Mauri, Vittorio Reali e… Carlo Vezzoni. Si, proprio al nostro direttore! Forse non tutti i lettori sanno, infatti, che Carlo Vezzoni, esordiente in via Solferino, ha ricoperto l’incarico di capo ufficio stampa di Seveso a seguito del disastro provocato nel 1976 da una nube tossica per poi passare all’ufficio stampa della Regione Lombardia. Sergio Borsi ha invece maturato esperienze presso quotidiani come Avvenire, quindi all’ ANSA e alla testata giornalistica regionale della Rai prima di dedicarsi alla comunicazione del Cai; Mario Mauri ha curato l’ufficio stampa di Canale Navigabile per poi approdare in Rai; Vittorio Reali conta esperienze presso La Notte e Fiera Milano.
Decisamente meritevoli di segnalazione (e di premiazione) anche l’ufficio stampa di Wwf Italia, rappresentato da Sara Bragonzi, di Altroconsumo con Liliana Cantone, del Museo della Scienza e della Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ di Milano con Deborah Chiodoni, della Camera di Commercio di Milano con Emanuela Croci, della Provincia di Pavia, con Andrea Spada. E per finire anche due studi privati: Studio Intercontatto (Alessandro Intermite) e Studio Ricci (Settimia Ricci).
Alla serata sono intervenuti Letizia Gonzales, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Giovanni Negri, presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti e David Messina, vice presidente del Circolo Stampa.
A tutti le nostre più sentite congratulazioni!
Marinella Croci
Foto Jimmy Pessina - In alto a sinistra, i premiati.
































 



Milano fa per te? Te lo svela un ebook

Settimia Ricci, giornalista freelance, racconta il capoluogo meneghino 

facendo parlare direttamente i professionisti e chi ci vive


 
di Cristina Maccarrone
 
Lo sappiamo: di guide su Milano ce ne sono tante. Che parlano della Milano economica, di posti assolutamente da vedere e di tanto altro ancora. Un’altra guida sul capoluogo meneghino apparentemente non sembra una novità. Eppure, “Milano fa per te?” suscita curiosità già fin dal titolo, curiosità che aumenta sfogliandone le pagine perché questa, disponibile in formato e-book (edita da Laboratorio e-book, 85 pagine, costo euro 6,99, disponibile in tutti i principali store digitali), è una guida che fa parlare direttamente le persone che a Milano ci vivono e lavorano, che magari ci sono nate o ci sono venute in un secondo momento.
“Milano fa per te?” è infatti la raccolta di 20 interviste realizzate da Settimia Ricci, giornalista freelance, tra il 2012 e il 2013. Interviste molto singolari: si va dall’odontoiatra che ha applicato il counseling alla sua professione al musicalizador, ossia il dj di tango argentino, passando per social media manager, sociologi ambientali e stilisti di accessori; solo per citarne alcuni.
 
Milano è sempre più spesso protagonista di libri, perché allora un’altra guida? E da dove è nata l’idea?

“Milano è una città che amo molto e dove ho vissuto in maniera stabile dal 2000 al 2010, adesso mi sono momentaneamente trasferita a un’ora di distanza. Ho vissuto all’interno di un monolocale, in centro, e per me è stato come realizzare un sogno. Così ho pensato che volevo fare qualcosa che, in linea con il mio carattere e la mia professione, raccontasse questa città in modo diverso. Il tono è volutamente leggero, ma si toccano argomenti attuali come la crisi e la ricerca del lavoro, temi che sono molto sentiti anche nella capitale economica d’Italia. Diciamo poi che la primissima idea é stata quella di scrivere qualcosa che rispondesse in qualche modo alla domanda: “Ma Milano fa per te?” che tanti, tantissimi, mi hanno posto quando mi sono trasferita, cosa che ho fatto ‘da adulta’”.

Perché leggere questo libro? Ci dai 3 motivi?


“Uno: per la varietà di professioni che presento, tutte diverse l’una dall'altra, due: per la tipicità di questa città con professioni legate alla moda e al mondo del Web e dei social. Infine per la sua caratteristica di essere non una guida suddivisa in capitoli e argomenti, ma che parla tramite interviste”.

E tre indicazioni per capire se Milano è una città “che fa per noi”?

“Primo: è la tua città se prendi sul serio anche il più modesto dei lavori che nella città meneghina vengono affrontati tutti con professionalità estrema, dal più umile a quello più manageriale; secondo: se sei curioso e aperto di mente perché, se sei ripiegato solo sul passato e sulle tradizioni che comunque non rinnego (anzi!), è molto più difficile entrare in contatto e confrontarsi con altre culture e realtà. E infine devi essere anche pronto a respirare e vivere quella vivacità culturale fatte di iniziative, mostre, film (come quelli del Festival del Cinema di Venezia), che nel capoluogo lombardo si sente molto di più che in altre città italiane”.

Nel libro ci sono delle storie molto interessanti, come quella del musicalizador argentino o della biologa che ha inventato i cosmetici antismog e tanti altri professionisti che in qualche modo si sono distinti nel loro lavoro. Tutti apparentemente molto diversi… come li hai scelti e cosa hanno in comune?

“Quanto alla scelta, mi sono lasciata guidare dagli incontri che facevo per lavoro o per divertimento e che spesso venivano da indicazioni di colleghi o amici. In comune, hanno tutti il fatto di lavorare e vivere in questa città, sia come indigeni che come milanesi. Quando sono arrivata qui, l’Argentina era stata colpita dalla crisi economica e il capoluogo lombardo era pieno di argentini che venivano in Italia e in particolare a Milano alla ricerca delle proprie origini, tramite le quali cercavano di avere delle agevolazioni per restare in Italia. Molti di loro si arrangiavano facendo i maestri di tango, anche io sono diventata una tanghera per caso, ecco il bello di Milano è anche questo: ti fa scoprire cose che non ti aspetteresti…”

E il fatto che manchino professioni più tradizionali è una scelta voluta?

“Semplicemente non mi è capitato in quell’arco di tempo di intervistare gente che facesse lavori diversi da quelli descritti nella guida, le interviste erano state realizzate per www.workdiary.it, solo in seguito sono diventate materiale per "Milano fa per te?". Ho comunque un progetto più ampio, quello di realizzare e raccogliere questa tipologia di interviste ogni due anni, in modo da creare una vera e propria collana che racconti le evoluzioni di questa città”.

Quanto ai cambiamenti, molti dicono che Milano è peggiorata. È così anche per lei?

“La crisi si sente, sono molti gli esercizi che vengono avviati e poi chiudono poco dopo o magari iniziano un’attività come locale per aperitivi, chiudono e riaprono come pizzeria. Però è una città in cui la gente non piange troppo su se stessa e sulla crisi, è come se per chi ci vive e lavora, e si vede dalla guida, valesse il motto “La crisi è dura ma io di più” e così si va avanti lo stesso. Qualcuno dice che è una città molto basata sul lavoro e che spesso i rapporti sociali sono sempre all'interno della cerchia dei colleghi. Ma anche questo io lo vedo più come una peculiarità anziché come un difetto”.






Intervista a Settimia Ricci realizzata da Ethos profumerie
pubblicata su twitter e facebook il 25 - 3 - 2012